Effettuare copie di backup del vostro sistema è il solo metodo che consente di ripararlo nel caso sia rimasto gravemente danneggiato per qualche motivo, ad esempio se avete involontariamente cancellato alcuni file essenziali per il suo funzionamento, o se qualcuno è riuscito a penetrare al suo interno e ha intenzionalmente cancellato qualche file. Per essere più sicuri, dovreste anche effettuare copie di salvataggio dei vostri dati personali (file audio, immagini, documenti di lavoro, messaggi di posta elettronica, rubrica degli indirizzi, etc.).
Dovreste effettuare le copie di backup usando supporti adatti allo scopo (quanto più resistenti e duraturi possibile), e conservarli in un luogo sicuro, possibilmente lontano da quello che è il vostro luogo di lavoro abituale. Potete anche fare due copie diverse, una da tenere nelle vicinanze del computer e l'altra da conservare in un altro luogo. In breve, dovete essere sicuri di poter ripristinare tali backup in futuro, se volete che tutto ciò abbia un senso.
Probabilmente tutto quello che vi serve è già installato sul sistema; anche il disco di avvio dovrebbe trovarsi sempre a portata di mano (ne avete creato uno, vero?). Volendo, è possibile effettuare delle copie di backup usando il solo comando tar ed eventualmente un programma di compressione come gzip o bzip2. Potete vedere un esempio in Sezione 3.6, «Esempio di backup usando tar».
In alternativa potete usare programmi espressamente concepiti per questo scopo, quali Taper, Time Navigator, Arkeia, o anche Drakbackup, contenuto proprio in Mandriva Linux (si veda Sezione 7, «Backup e ripristino dei file»).
Ebbene, questa è probabilmente la domanda più difficile che ogni amministratore di sistema si pone quando arriva il momento di effettuare un backup. La risposta dipende da un certo numero di variabili: desiderate fare una copia di sicurezza soltanto dei vostri dati personali, dei file di configurazione, o dell'intero sistema? Quanto tempo e quanto spazio saranno necessari? Avete intenzione di effettuare il ripristino del backup sulla stessa macchina (o su una sulla quale è stata installata la stessa versione del sistema operativo), oppure su una completamente diversa?
Dato che questo capitolo si propone di aiutarvi a risolvere i problemi più comuni, ci concentreremo su un metodo di backup che vi consenta di riportare rapidamente il sistema nello stato in cui si trovava prima che si verificasse quel terribile evento che lo ha reso inutilizzabile. Ma, naturalmente, se non volete perdere i vostri dati personali dovrete preoccuparvi anche di fare una copia di questi ultimi.
Come regola
generale, sarà necessario fare il backup delle seguenti directory:
/etc
, /home
,
/root
e /var
. Se fate un
backup completo del contenuto di queste directory avrete messo al
sicuro non solo i file di configurazione del sistema, ma anche i
vostri dati personali. Notate che copiare tutte queste directory
potrebbe richiedere un tempo piuttosto lungo, ma
si tratta probabilmente del metodo più sicuro.
Un metodo più sofisticato consiste nel fare il backup soltanto dei file che sono stati modificati, ignorando quelli che non sono cambiati. Questo approccio richiede una «pianificazione» maggiore, ma garantisce backup più veloci (e operazioni di ripristino più veloci) che possono inoltre essere spostati più facilmente da una macchina (o versione del sistema operativo) all'altra.
Riassumendo, fate un backup di tutti i file di configurazione dei programmi che usate abitualmente, di tutti i file di configurazione che avete modificato, e di tutti i dati personali vostri e degli altri utenti del sistema. Non ve ne pentirete.
L'altra domanda fondamentale: la risposta dipende dalla quantità di dati che devono essere copiati nel backup, dal tempo che volete dedicare a questa operazione, dalla facilità di accesso ai supporti del backup, e da un'altra lunga lista di fattori.
Come indicazione generale, vi servono supporti di capacità almeno pari alla dimensione totale dei dati di cui volete fare il backup, e sufficientemente veloci da evitare che l'intero processo duri un'eternità.
I tipi di supporti esistenti variano molto in termini di capacità, affidabilità e velocità. Potete anche usare supporti diversi contemporaneamente, seguendo una vostra strategia di backup, ad esempio nastri e CD-R/DVD+RW, dischi rigidi e nastri, dischi rigidi e CD-R/DVD+RW, e così via, ma ricordate di assicurarvi che il vostro software di backup sia in grado di utilizzare i supporti prescelti.
Ci sono molti modi di pianificare i tempi dei backup. In questa sezione ve ne proporremo alcuni, ma ricordate che non sono obbligatori, né i migliori, né, tanto meno, gli unici possibili. Sono delle indicazioni generali che potrebbero tornarvi utili per costruire una vostra strategia di backup.
La scelta della strategia in gran parte dipende dal tipo di supporto che utilizzate, da quanto spesso i vostri dati cambiano, e da quanto importanti questi dati sono per voi o per la vostra azienda. In base a una di queste strategie, ad esempio, è necessario effettuare un backup completo ogni fine settimana, un backup incrementale (dei soli file che sono stati modificati) ogni giorno, e un backup completo ogni mese da conservare in due copie diverse in due luoghi diversi. È un metodo che può essere utile per un'azienda, ma in genere non è adatto all'utente di un singolo computer; per i vostri dati personali potreste piuttosto seguire uno schema di questo tipo: effettuare una copia settimanale dei vostri file sul disco rigido, e ogni mese copiare questi backup su CD-R/DVD+RW o nastro.
Ora vi andiamo a mostrare un piccolo script che, usando tar e bzip2, effettua un backup compresso di un elenco di directory da voi specificate. Potete trovare qualche suggerimento per il suo utilizzo leggendo i commenti all'interno dello script stesso.
![]() | Avvertimento |
---|---|
È necessario avere i permessi di lettura sui file e di lettura ed esecuzione sulle directory di cui si vuole fare il backup, altrimenti l'operazione non avrà successo. |
#!/bin/bash # Questo script crea un backup compresso di tutte le directory # specificate, e copia il file risultante in una directory di # vostra scelta. BACKUP_DIRS="$HOME /etc /var" BACKUP_FILENAME=`date '+%b%d%Y'` BACKUP_DEST_DIR="/backups" # Se la riga seguente non è commentata, cioè non inizia con il # carattere "#", sarà creato un backup compresso con GZip. #tar cvzf $BACKUP_DEST_DIR/$BACKUP_FILENAME.tar.gz $BACKUP_DIRS # Se la riga seguente non è commentata, cioè non inizia con il # carattere "#", sarà creato un backup compresso con BZip. # In questo caso comprimiamo il backup con BZip, quindi la riga # precedente è commentata, e questa no. tar cvjf $BACKUP_DEST_DIR/$BACKUP_FILENAME.tar.bz2 $BACKUP_DIRS
Usate la
variabile BACKUP_DIRS
per indicare le
directory di cui volete fare il backup, e
BACKUP_DEST_DIR
per specificare la directory
in cui dovrà essere salvato il backup. Rendete lo script
eseguibile: supponendo che l'abbiate chiamato
backup.sh
, aprite un terminale e digitate
chmod 700 backup.sh.
Naturalmente in seguito
potete spostare il file tar.bz2
o
tar.gz
prodotto dallo script su qualsiasi
supporto desideriate. Potete anche effettuare direttamente il backup
su un supporto di vostra scelta, montandolo su una directory e
cambiando opportunamente la variabile
BACKUP_DEST_DIR
. Potete modificare questo script
come preferite, migliorandolo e adattandolo maggiormente alle vostre
esigenze.
Per il ripristino di backup prodotti in questo modo si veda Sezione 4.1, «Esempio di ripristino usando tar».